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lunedì 21 maggio 2012

Gravidanza: tra falsi miti e realtà sconosciute


Mamme, mi rivolgo a voi. Quante volte durante la gravidanza chiacchierando con una vostra parente o con un’amica vi siete sentite ripetere: “La tintura per i capelli è veleno!” o “Un viaggio in aereo in gravidanza? Sei pazza?” oppure “Devi stare lontana dai gatti!” o ancora “Dalla pancia sembra una femmina.”?
Per non parlare dell’alimentazione: il tonno contiene mercurio, il salame fa venire la Toxoplasmosi, il sushi è veleno, la salvia fa male al feto, il prezzemolo fa abortire.
Il periodo della gravidanza rappresenta da sempre una fase speciale nella vita della donna e, come tale, nel corso dei secoli ha portato con sé “miti” e fantasie che si sono tramandati di generazione in generazione. Il più delle volte sono concetti che non hanno alcun fondamento scientifico reale, ma che, nonostante tutto, contribuiscono a condizionare la psiche delle povere donne, che trasformano la loro gravidanza in uno slalom tra divieti, limitazioni e regole alquanto strane.
Analizziamo, quindi, alcuni di questi falsi miti con l’intento di svelare la realtà che si nasconde dietro queste fantasie.
  • La tintura dei capelli è vietata in gravidanza?

La tintura dei capelli dovrebbe essere evitata solo nei primi 3 mesi, periodo in cui gli organi e gli apparati del bambino sono in formazione. Se la donna in gravidanza desidera comunque farvi ricorso, andrebbero evitate le tinte a base di ossidanti (contenenti ad esempio acqua ossigenata) e ammoniaca. Sono particolarmente indicate le tinte a base di acqua oppure i riflessanti naturali all’hennè.
 
  • Una donna in gravidanza può viaggiare in aereo?

Assolutamente sì. Il viaggio in aereo non è consigliabile solamente alle donne che abbiano partorito nei 7 giorni precedenti o che prevedano di poter partorire nei 7 giorni successivi al volo. Tuttavia molte compagnie aeree, per scongiurare un eventuale parto a bordo, pongono molte limitazioni alle donne in gravidanza. Il limite delle settimane di gestazione stabilito non è lo stesso per tutte le compagnie aeree, quindi prima di acquistare il biglietto è consigliabile controllare le condizioni della compagnia scelta.
Naturalmente è auspicabile che la donna in gravidanza eviti di scegliere mete turistiche in cui esiste l’obbligo delle vaccinazioni, dove le norme di igiene non sono sempre rispettate o dove le prestazioni mediche sono carenti.
Le donne in gravidanza che desiderino viaggiare dopo la 29esima settimana di gestazione hanno l’obbligo di portare con sé un certificato rilasciato e firmato dall’ostetrica di fiducia o dal ginecologo in cui è confermata l’esistenza di una gravidanza singola o multipla, l’assenza di complicazioni, la data presunta del parto, le buone condizioni di salute della donna ed il nullaosta al compimento del viaggio.
Se la donna si ritrova nelle ultime 4 settimane di gestazione o con una gravidanza gemellare o se ha presentato complicazioni durante la gravidanza, ha l’obbligo di essere in possesso di un nullaosta al volo, denominato Medical Information Form (MEDIF), che consegnerà al check-in. Il MEDIF non deve essere compilato prima di 7 giorni dal volo ed il modello prestampato può essere richiesto anche alla compagnia aerea o all'agenzia di viaggi.
Per evitare il rischio di trombosi venosa nei viaggi molto lunghi basta:
- scegliere una poltrona che dia sul corridoio, in modo tale da rendere più facile alzarsi e camminare,
- bere acqua frequentemente,
- indossare scarpe comode che non costringano il collo del piede,
- evitare di accavallare le gambe,
- indossare un paio di calze elastiche,
- eseguire degli esercizi che favoriscano la circolazione del sangue negli arti inferiori (roteazione della caviglia, sollevamento e flessione delle gambe) e superiori (sollevamento degli avambracci, roteazione delle spalle tenendo fermi il collo e le braccia).
  • E’ vero che in gravidanza la donna deve stare lontano dai gatti per il pericolo di contrarre la Toxoplasmosi?

Nel corso degli anni il gatto è stato erroneamente imputato come principale responsabile della trasmissione della toxoplasmosi. Per questo motivo, durante la gravidanza, si è soliti invitare caldamente la gestante ad allontanarsi dal suo fedele amico, spesso senza dare alcuna delucidazione in merito. Vediamo di chiarire alcuni dubbi al riguardo.
La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può infettare moltissimi animali (dai mammiferi agli uccelli, dai rettili ai molluschi) e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il Toxoplasma gondii non si trova solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto.
Se contratta in gravidanza, la toxoplasmosi può attraversare la barriera placentare e provocare, in determinate circostanze, malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. Allo stato attuale non esiste un vaccino contro la toxoplasmosi: non è quindi possibile garantirne la prevenzione assoluta. Ci sono però una serie di comportamenti e di pratiche che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre questa malattia.
Recenti studi, pubblicati sul British Medical Journal e che hanno coinvolto diversi centri in Europa (tra i quali anche due centri in Italia, uno a Napoli ed uno a Milano), dimostrano che ben il 63% delle infezioni è causato dal consumo da parte della gestante di carne cruda e semicruda di maiale e di agnello (prosciutto crudo, capocollo, salsicce, salumi in generale, carne salata ed essiccata, carpaccio, ecc.). Un’altra importante fonte di trasmissione del parassita è rappresentata dal terreno contaminato dalle feci di animali infetti. Capiamo bene che a trasmetterci la Toxoplasmosi non può essere di certo il nostro gatto di casa!
Visto che nella maggior parte dei casi il gatto di casa viene alimentato con scatolame, il rischio che risulti essere portatore del parassita è alquanto improbabile. Se è invece un gatto che vive in semilibertà e trascorre parte del suo tempo fuori dalle mura domestiche gironzolando in strada o nei giardini, basterà un semplice esame del sangue per svelarne la presenza. Se poi il gatto dovesse risultare positivo alla toxoplasmosi, con una semplice terapia e con un po’ di attenzione il rischio di contagio verrà azzerato. In questi casi, è necessario rimuovere la lettiera quotidianamente (le cisti del parassita schiudono e si rendono infettanti dopo tre giorni) indossando dei guanti, ma anche limitare le effusioni. Detto questo, cosa fare per prevenire in modo efficace la toxoplasmosi?
E’ fondamentale lavare sempre e accuratamente sia la frutta che le verdure, oltre che le mani dopo aver svolto attività di giardinaggio.
Questi importanti accorgimenti ci permetteranno di convivere serenamente anche con il nostro gatto durante la gravidanza.
 
  • Dalla forma della pancia è possibile capire il sesso del nascituro?

Assolutamente no. Un tempo si era soliti dire “pancia alta fa maschio, pancia bassa fa femmina” oppure “pancia a punta non va in guerra”. In realtà frasi del genere altro non sono che retaggi della tradizione popolare. La forma della pancia dipende non dal sesso del nascituro ma dalla conformazione del bacino della madre e dallo sviluppo e posizione del feto e della placenta in utero.   
 
  • E’ vero che i bruciori di stomaco sono dovuti alla crescita dei capelli del feto?

Non è assolutamente vero. Il bruciore di stomaco in gravidanza è spesso dovuto al “reflusso” di succhi gastrici dallo stomaco in esofago. Il reflusso gastro-esofageo in gravidanza è molto frequente e si verifica sia per motivi meccanici (l’utero che cresce) sia per cause funzionali quali l’azione degli ormoni (in particolare del progesterone) sul tono dello sfintere (cardias) che mette in contatto esofago e stomaco.
  • Durante la gravidanza si possono avere rapporti sessuali?

Se la gravidanza è fisiologica non esiste alcuna controindicazione all’attività sessuale. Il feto nell’utero è ben ammortizzato e protetto all’interno del sacco amniotico ed è accuratamente isolato da un tappo mucoso. In nessun caso l’organo maschile può entrare in contatto diretto con il feto durante il rapporto sessuale. Inoltre, alcuni ricercatori sostengono che avere un’attività sessuale attiva, soprattutto nell’ultima fase della gravidanza, può avere un effetto persino positivo sul collo dell’utero in quanto lo sperma è ricco di prostaglandine, che preparano il collo dell’utero e favoriscono la sua successiva dilatazione.
In presenza di una minaccia d’aborto, se persiste il rischio di un parto pretermine o se sono presenti perdite vaginali anomale è bene sospendere i rapporti sessuali fin quando il ginecologo, accertata la causa dell’eventuale sanguinamento attraverso la visita, escluda il rischio di aborto o parto pretermine.
 
Passiamo adesso in rassegna le dicerie riguardanti l’alimentazione:
  • E’ vero che in gravidanza bisogna mangiare per due?

Certo che no. La tendenza a mangiare troppo è negativa e purtroppo è ancora molto diffusa nella nostra società. Quindi attenzione a non mangiare troppo! Se la donna si nutre adeguatamente in gravidanza, potrà evitare la maggior parte delle patologie neonatali correlate all’alimentazione. In una dieta equilibrata i carboidrati (1 grammo = 3,75 kcal), che apportano energia al nostro corpo, devono rappresentare ben il 50-60% del fabbisogno calorico totale, che si attesta intorno alle 300 kcal/die in più rispetto al fabbisogno prima della gravidanza. I grassi (1 grammo = 9 kcal) dovrebbero invece rappresentare il 25-30 %. E’ importante preferire i grassi vegetali rispetto ad alimenti ricchi di grassi animali (come salumi, panna, burro, strutto e formaggi) ed è buona regola incrementare l’utilizzo del pesce, ricco di acidi grassi W 3. Per quanto riguarda le proteine (1 grammo = 4 kcal), si consiglia una supplementazione di 10 g di proteine al giorno in quanto si dimostrano indispensabili per la costruzione dei tessuti fetali.
In poche parole, la donna in gravidanza non deve mangiare per due, ma mangiare due volte meglio!
  • Se non assecondo le mie voglie, verranno delle macchie al feto?

Secondo la tradizione popolare quando la mamma desidera un particolare alimento e tocca una parte del corpo prima che la voglia sia soddisfatta, il bambino nascerà con una macchia, rappresentativa del desiderio insoddisfatto. Esiste una vera e propria tassonomia delle voglie e il bello è che in essa vi rientrano cibi che prima non esistevano o che sono circoscritti a precise aree geografiche. Ad esempio in Umbria esiste la voglia di porchetta; poi abbiamo la voglia di caffellatte, oltre alle già note voglia di fragola, di caffè, ecc.
In verità le macchie cutanee rossastre altro non sono che degli angiomi formati dall'accumulo di vasi sanguigni sotto la pelle, mentre gli angiomi color caffè sono causati da una maggior concentrazione di melanina. Deduciamo che la comparsa di macchie cutanee nel bambino non è in alcun modo legata alla soddisfazione alimentare della madre.
Esiste tuttavia una spiegazione scientifica anche alle irrefrenabili voglie delle gestanti: gli estrogeni prodotti dalla placenta durante la gravidanza rendono le future mamme tese e ansiose, favorendo così l'insorgere delle cosiddette "spinte compulsive". Accade quindi che la donna incinta si butti su cibi che di solito evita, lasciandosi guidare improvvisamente da pulsioni che fino a quel momento erano rimaste silenti.
  • Posso bere caffè in gravidanza? E l’alcol?

Il rapporto tra caffè e gravidanza è alquanto conflittuale. Secondo alcune autorità internazionali, la dose massima di caffeina ammissibile durante la gravidanza è di 200 mg (un paio di tazzine di caffè) al giorno. Purtroppo la letteratura scientifica è ricchissima di studi sul rapporto tra caffè e gravidanza, dai risultati molto contrastanti: per alcuni sarebbero accettabili apporti quotidiani fino a 300-400 mg di caffeina, mentre secondo altri anche un apporto modesto potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo e basso peso alla nascita. Ergo, per essere assolutamente al sicuro, è preferibile ridurre l'apporto quotidiano di caffeina limitandosi ad una sola tazzina di caffè o meglio ancora eliminandolo del tutto.
Per quanto riguarda l’alcol, sono ormai risaputi i suoi effetti negativi sulla gravidanza. I figli di madri che hanno avuto gravi problemi di alcolismo durante la gravidanza, sono soggetti alla cosiddetta Sindrome Alcolica Fetale, caratterizzata da disfunzioni del sistema nervoso, deficit di crescita ed immunitari, ma anche vere e proprie alterazioni morfogenetiche. Nonostante la maggioranza di questi danni sia correlata all'ingestione di grossi quantitativi di alcool, non esiste una dose "sicura" che possa essere assunta senza rischi. Detto questo, durante la gravidanza e specialmente nel I trimestre, è meglio astenersi completamente dal consumo di alcolici.
  • In gravidanza posso mangiare il tonno? Ed il sushi?

Eliminare il consumo di pesce, come tonno o pesce spada, è sbagliato. I contenuti in mercurio non creano problemi, salvo rarissimi casi di contaminazione massiccia. Tuttavia, privandosi del pesce, la donna rinuncia a nutrienti preziosi (proteine di buona qualità ed acidi grassi essenziali). In gravidanza è consigliato consumare pesce dalle 2 alle 3 volte a settimana, alternando i pesci più magri (nasello, sogliola, orata) ai pesci più ricchi in grassi (salmone, tonno fresco, pesce spada). E’ buona norma limitare il consumo di pesce conservato (tonno in scatola) e preferire il pesce fresco. Anche il sushi si può consumare, limitando il consumo di quello di sgombro, squalo e pesce spada.

Dobbiamo quindi ricordarci che, in linea di massima, sotto molti aspetti durante la gravidanza (e anche al di fuori, aggiungo io), sia per quanto riguarda l’alimentazione che per quanto concerne le abitudini quotidiane, impera l’antica ed intramontabile locuzione latina “In medio stat virtus”: gli eccessi e le abitudini fuori misura son sempre da evitare. Altro consiglio che voglio dare alle mamme che mi stanno leggendo: vivete la vostra gravidanza con serenità e naturalezza, tenendo a mente che questo periodo così speciale non è un periodo di malattia, ma di maggiore consapevolezza di sé. E’ ora di oltrepassare i limiti delle dicerie e di sorvolare i falsi miti che ruotano attorno alla gravidanza!

Concludo il mio articolo passando in rassegna alcuni divertenti “strafalcioni” riguardanti il concepimento e la gravidanza. Tranquille, non credeteci! Anche se purtroppo sono frasi realmente sentite, è solo pura fantasia priva di alcun fondamento scientifico. ;-)  
  • Se la donna non arriva all’orgasmo, non può avvenire il concepimento.
  • Durante il periodo mestruale non posso rimanere incinta.
  • Per favorire la fecondazione non si deve fare la doccia dopo il rapporto sessuale.
  • Quando la donna incinta è fuori di casa deve bere solo dai bicchieri di plastica.
  • In gravidanza non bisogna fare fotocopie.
  • In gravidanza è vietato fare benzina.
  • Se alla donna vengono i brufoli in gravidanza, il nascituro sarà maschio.
  • Non bisogna mettere il chiama-angeli, ché ai bambini piace così tanto che non si girano e rimangono podalici.
  • Non bisogna mangiare i salumi crudi; è necessario congelarli per 48 ore, poi scongelarli e mangiarli.
  • In gravidanza bisogna mettere il burro di cacao sulla pancia per prevenire le smagliature.
  • In gravidanza non si possono indossare bracciali e collane altrimenti il neonato potrebbe nascere con profonde righe ai polsi o con il cordone ombelicale attorcigliato al collo.
  • Non bisogna guardare illustrazioni di persone o animali altrimenti il bimbo potrebbe avere le stesse sembianze di chi ha colpito la madre.
  • Se la donna incinta si sloga un polso, nascerà un figlio monco.
  • Bello in fascia, brutto in piazza (chi è bello da neonato, non lo sarà da grande).
  • Dopo il parto se la donna allatta non deve mangiare uva altrimenti il piccolo avrà tendenza ad ubriacarsi.
  • Se ti fa male la gamba sinistra, aspetti una bambina.
  • Se mangi latte avrai una bambina, se mangi carne un maschietto.
  • Se mangi dolce avrai una bambina, se mangi salato un maschietto.
  • Chi ha il codino, aspetta un fratellino (se l'attaccatura dei capelli alla nuca del proprio bambino finisce "a punta", vuol dire che ce ne sarà un altro e sarà dello stesso sesso. Se invece i capelli finiscono dritti, vuol dire che non ce ne sarà un altro o che il prossimo sarà di sesso diverso). Confermo che questa credenza è molto diffusa qui in Sicilia.
  • Se si prende alla sprovvista una gestante dicendole che ha le mani sporche, questa avrà la reazione di osservarsele immediatamente. Se le guarderà tenendo il dorso delle mani rivolto verso l'alto partorirà un maschio, se invece le girerà con i palmi all'insù avrà una femmina.
  • Dulcis in fundo, questa credenza me l’ha raccontata tempo fa mia nonna: se la donna in gravidanza che vuole sapere il sesso del feto apre un bocciolo di papavero (non ancora sbocciato) ed i petali sono rosa, sarà una femmina; se sono bianchi, sarà maschio.
Nella speranza di aver saziato la vostra fame d’informazione e (perché no?) di essere riuscita a far sorgere un sorriso sul vostro volto, vi ringrazio per avermi prestato attenzione e vi dò appuntamento al prossimo post.

Un caloroso saluto.

Ostetrica Vita

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