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mercoledì 6 giugno 2012

E' arrivato il giorno fatidico: Travaglio e Parto


Il travaglio e il parto sono contraddistinti da una triade di fasi pressoché identiche in tutte le donne: l’unica differenza sono i vissuti emozionali e i conseguenti tempo. Il travaglio e il parto servono a fare nascere un bambino, come tutti ben sappiamo, ma anche a permettere alla madre di affrontare la separazione dal proprio bambino; a fare “nascere” anche una madre. 

Fasi del Travaglio e del Parto

Fase latente
Viene anche definito periodo prodromico o dal punto di vista emotivo periodo di conflittualità.  Per la prima volta la partoriente si confronta con il dolore da travaglio seppure in maniera blanda. Questa condizione di prodromi riproduce la conflittualità tra lasciare andare il bambino e tenerlo per sè: rappresenta il primo passo verso la separazione. Le contrazioni sono brevi, irregolari, poco dolorose. La gravida è vigile e a volte irrequieta: non vede l'ora di partorire. In questo periodo avviene genericamente la perdita del tappo mucoso, spesso striato di sangue: non allarmatevi, non è questo il momento di andare in ospedale. In questo periodo il collo uterino diventa più morbido, si centralizza, si raccorcia e infine si appiana. E' consigliabile che la donna in questo periodo, a seconda delle sue esigenze, dorma, faccia una doccia o un bagno caldo, passeggi, si riposi con la luce soffusa o con la musica che più le aggrada.

Fase dilatante
Questa fase, detta anche fase di apertura armonica del corpo, si scinde in:
  1. I periodo del travaglio attivo (1-5 cm)
  2. I transizione
  3. II periodo del travaglio attivo (6-10 cm)
  4. II fase di transizione
I periodo del travaglio: possono essere presenti vomito e scariche enteriche che indicano la presenza di ossitocina nel corpo. Spesso la donna ha bisogno di urinare. Le contrazioni sono più regolari, si amplificano di intensità e frequenza. La donna tra una contrazione e l'altra continua a dedicarsi all'ambiente che ha intorno invece durante la contrazione si raccoglie e si distacca. Siamo in un periodo intermedio tra la presenza e l'abbandono. Genericamente in questo periodo viene fatta diagnosi di travaglio: 2-3 cm di dilatazione con una buona attività contrattile (2 contrazioni in dieci minuti della durata tra i 30-60 secondi). E' consigliabile che la donna si riposi tra una contrazione e un'altra e che ricerchi le posizioni che più le aggradano per attenuare e affrontare il dolore. 

I transizione: Si realizza quando la dilatazione è sui 5 cm; il travaglio rallenta, le contrazioni si fanno più quiete e la partoriente può dormire per riacquistare energie o farsi una doccia o mangiare. E' opportuno che gli operatori non interferiscano con questo processo naturale applicando farmaci. L'unica cosa da fare per operatori e mamme è ASPETTARE.

II periodo del travaglio Questo è il momento più impegnativo poichè il dolore è sempre più importante e la donna spesso è stanca. E' proprio il dolore acuto che la esorta nella perdità di sè. Possono esserci sudorazione intensa, bocca asciutta, brivdi. Lo stato di coscienza è alterato, sono prodotte le endorfine che aiutano nell'apertura totale del corpo e dell'anima.

II transizione: Al termine della dilatazione si ha una pausa fisiologica dalle contrazioni. In questo periodo la testa del bambino scivola oltre il collo dell'utero fino ad arrivare a comprimere il fornice posteriore della vagina. La partoriente passa spesso dalla veglia al sonno ma può dormire anche per un'ora. Qui la donna comincia a prendere coscienza della separazione e della volontà del bambino (lo sente spingere a prescindere dalla propria volontà).

Fase espulsiva 
E' detta anche fase della separazione. Inizia quando la donna inizia a sentire i premiti spontanei e la testa del bambino inizia a comprimere il fornice vaginale provocando una dismissione maggiore di ossitocina. Quelli iniziali sono leggeri premiti, mentre la spinta volontaria ed irresistibile inizia quando la testa arriva a distendere il pavimento pelvico. Una volta che la testa ha superato il muscolo dell'elevatore dell'ano e affiora alla rima vulvare è il momento di andare in sala parto. Con 1-2 contrazioni avviene l'espulsione della testa e con un altro paio il disimpegno delle spalle e l'espulsione del resto del corpo.
Fase del Secondamento
E' una nuova apertura, una perdita di una parte di sè e del bambino. L'espulsione della placenta e degli annessi fetali definisce la conclusione del parto. La placenta si distacca marginalmente o centralmentee, cade nel Segmento Uterino Inferiore, poi in vagina e successivamente viene espulsa. 

Ed eccoci alla fine! Il bambino è finalmente nato e anche voi siete nate come mamme insieme a lui! 
Sperando di essere stata chiara aspetto eventuali domande!
Tschau
Ostetrica Sonia

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