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venerdì 3 agosto 2012

La vostra Ostetrica Sonia si racconta

Dati generali:
Nome e Cognome: Sonia Levantino
Città in cui si esercita: Trapani e Palermo
Recapiti
Email: sonci_ostetrica@hotmail.it
Pagina fb: https://www.facebook.com/pages/Ostetriche-Maria-e-Sonia/464962083519006
Sito internet: www.dueostetricheperamiche.jimbo.com
Blog: http://zuccheroemielematernage.blogspot.it/
Cell 3291016744

Inizio attività (compresa la formazione)
Mi sono laureata in Ostetricia il 30 novembre 2011 con 110/110 , presso l’Università degli Studi di Palermo, sede formativa Trapani con una tesi intitolata: “Allattamento al seno, una goccia di saggezza una grande opportunità”. Dopo la laurea, ho cercato di capire cosa volessi fare della mia vita…così ho iniziato a fare volontariato presso una struttura ospedaliera pubblica, ma non ero soddisfatta..ricordo che il secondo giorno mi chiusi in bagno e mi misi a piangere: dove ero capitata? Quella non era la strada per me! Tutte quelle donne passive, medici che ordinavano a destra e a manca, sala parto con 30 persone all’interno…così, mi sono dedicata al corso pre parto della stessa struttura, e devo dire che le soddisfazioni lì sono arrivate. Il feeling che si forma con le donne del corso è veramente speciale perché inizi a conoscerle nel profondo e anche loro si rivolgono a te come un punto di riferimento. Ho capito che la vita dell’ospedale non fa per me. 
Storia formativa: 
Come è nata l’idea di voler fare l’ostetrica? 
Beh, ce n’è voluto di tempo! Mi sono diplomata abbastanza presto, ormai quasi 10 anni orsono. Nella mia famiglia c’è una grossa storia di ostetricia: mia mamma fa l’ostetrica, la mia trisavola e la mia prozia altrettanto. Tanto che come “soprannome” (come si usa qui al sud) la mia famiglia ha quello di “Mammani” (cioè gli ostetrici). Ma io che sono sempre stata bastian contrario non potevo cedere così facilmente! Così, nonostante la mia passione per la parte scientifica medica, ho deciso di iscrivermi a lettere ma con scarsissimi risultati…non riuscivo a fare un passo avanti tanto che alla fine mi sono ritirata dall’università e messa a lavoricchiare. Un giorno (me lo ricordo come se fosse ieri) seduta a tavola a cena si parlava con i miei genitori dei figli che seguono la stessa professione. E lì l’illuminazione: e se anche io fossi stata destinata a questo? Così dopo una notte di pensieri, avvisai i miei genitori che volevo fare l’ostetrica. E da lì tutto un corri corri…feci il test il primo anno e sorpresa: non entrai! Passò un altro anno per fare un altro test stavolta molto più difficile del precedente e sorpresone: ENTRAI! Trasferendomi a Trapani seppi che avevo fatto la scelta giusta: si aprì davanti a me una nuova strada, quella della Sonia attuale, ostetrica e donna rinnovata. 
Come ti aspettavi che fosse il tipo di lavoro? 
Beh me lo aspettavo un po’ come è stato. Dato le esperienza familiari certo non mi mancava quale fosse la realtà della professione. Però pensavo che l’ostetrica fosse quella che in ospedale “facesse nascere i bambini” come da convinzione sociale….quanto mi sbagliavo! E quanto mi sarebbe piaciuto conoscere la mia trisavola che faceva l’ostetrica condotta: mi avrebbe detto molto più lei sull’ostetricia che tutti i manuali di questo mondo. 
Si è rivelato essere come pensavi , se no com’è nella realtà? 
La realtà è molto peggiore di quello che mi aspettavo. La consapevolezza femminile si è andata perdendo e così anche la consapevolezza ostetrica. Ci siamo ridotte a un manipolo di esecutrici degli ordini medici. E non esiste la collaborazione né il senso di appartenenza alla categoria ostetrica…per la maggior parte del tempo di ritrovi a combattere non solo con chi si vuole appropriare del tuo ruolo ma anche e soprattutto con le colleghe ostetriche! 
Pensi che il corso di laurea necessiti di modifiche? Quali potrebbero essere i miglioramenti nell’iter universitario?
Altroché se ne necessità! L’insegnamento è esageratamente diversificato ed improntato su base medica. E a volte i formatori sono aggiornati a quando si sono diplomati loro. Inoltre vi sono una sfilza di insegnamenti totalmente inutili mancando invece materie molto più pratiche ed utili nel futuro. 
Quali potrebbero essere i miglioramenti? 
Innanzitutto i formatori dovrebbero essere aggiornati e competenti, per la maggior parte ostetrici e meno medici. Secondo, aumenterei le ore di tirocinio, il corso di laurea a 5 anni (si impazzisce a stare dietro a tutto in 3 anni). Terzo eliminerei le materie inutili controbilanciandole con materie più utili come i rimedi naturali per la gravidanza, la libera professione ostetrica, l’assistenza domiciliare dopo il parto e maggiore conoscenza sul sostegno all’allattamento al seno (materie in cui la maggior parte delle ostetriche scarseggiano ahimè). Ovviamente si potrebbe integrare molto altro (come per esempio un tirocinio con ostetriche che fanno parti 
in casa o il sostegno della donna in menopausa)
Formazione post base: 
Come hai integrato la formazione di base?
L’aggiornamento continuo delle proprie conoscenze ed abilità, oltre che essere previsto per legge, è uno degli obblighi deontologici della professione e una delle basi della professione ostetrica. Ho integrato con parecchi libri, articoli scientifici, esperienza sul campo, e molti congressi e corsi nella mia regione e non, (conduzione del percorso nascita, emergenze ostetriche, psicologia funzionale e molti altri), per tenermi sempre a contatto con il progresso scientifico tanto da superare i crediti richiesti per questo anno formativo già a Maggio. 
Quali aspetti o elementi della professione hai deciso di approfondire?
Essendo una che pretende molto da me stessa non mi è bastato fermarmi alla sala parto! E’ una tale noia autolimitarsi quando c’è un intero mondo femminile che mi aspetta! La gravidanza è un aspetto che mi piace parecchio, il percorso nascita è un momento da sostenere oltre che l’accompagnamento al travaglio. Quando una donna si sente competente nella maternità grazie al tuo lavoro è lì che sei diventata ostetrica.
Cosa significa per te continuare ad aggiornarti?
Significa acquisire nuove conoscenze che mi porteranno ad essere non solo un’ostetrica migliore ma anche una donna migliore
Storia lavorativa
Qual è stato l’evento saliente che ti ha fatto scegliere la libera professione? 

Il lavoro di volontariato mi ha dato la spinta. Non avrei mai voluto ridurmi a dire “Ok sei medico hai ragione tu” e ad eseguire gli ordini come un bravo soldatino. A me piace pensare.
Cosa significa per te lavorare autonomamente?
Significa poter essere me stessa. Significa essere responsabile del mio lavoro e di me stessa con tutti i pro e i contro che sono pronta a sobbarcarmi.
Quanto sono stati importanti le esperienze universitarie nella tua decisione?
Direi determinante. Ogni volta che ero in ospedale per tirocinio e anche quando adesso vado in ospedale mi dico “Mai e poi mai tratterò una donna in questo modo”. E anche “Mai e poi mai verrò a partorire in ospedale”. Il poco rispetto per le donne e per i colleghi che c’è in ospedale mi ha dato la spinta per buttarmi nell'avventura della libera professione.
Pensi che il corso di laurea prepari a questo tipo di esperienza?
Assolutamente no! L’ostetrica ospedaliera a cui noi del corso eravamo affiancate l’unico compito che aveva era il parto. E prima? E dopo? Non c’è nulla? Oh si che c’è! Basta avere il coraggio di distaccarsi un poco dalla massa.
Pensiero libero: 
Cosa significa essere ostetrica?
Essere ostetrica vuol dire intanto essere donna. Essere fermamente convinta che la donna nei momenti del parto e della gravidanza è ciò che più vicino c’è a Dio su questa terra. Il potere e la potenza di dare la vita. Significa essere una donna che sostiene il divino! Sotto un certo punto di vista molto spirituale significa essere la sacerdotessa della vita.
Definisci l’universo femminile con 10 parole
Passione, amore, forza, coraggio, calore, divino, abbraccio, sapienza, potere, volontà.

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